Vela d’Altura

Come in qualsiasi altra cosa, anche nell’andar per mare bisogna studiare la teoria, fare pratica e accumulare esperienza. In barca il navigatore è un uomo che vive in un mondo tutto suo, ma che nello stesso tempo, mette il naso dappertutto. Il suo regno è il tavolo da carteggio, ma nulla di quanto accade a bordo gli è estraneo. Osserva tutto, registra tutto e parla poco.

Navigare non è certamente un’attività naturale ed è difficile che le sue basi e i presupposti su cui poggia, possano essere compresi con facilità; la maggior parte delle azioni che si compiono su una barca a vela non sono istintive, addirittura alcune di esse vanno eseguite in maniera contraria a quanto si farebbe seguendo i naturali riflessi.

All’inizio ci si scopre impacciati e goffi, tanto che i francesi definiscono i neofiti ‘Elefante’. Non c’è niente di più errato, ciò non significa che siamo delle ‘bestie’, ma che non si è più abbastanza ‘selvatici’. Tutta una parte del nostro essere istintivi viene meno, perché la vita moderna non la sollecita, così perdiamo il fiuto, la vigilanza, il prevenire, e con i sensi anche le movenze; l’andare in barca è il ritorno a usare brac- cia e mani come leve e punti d’appoggio. Una buona navigazione deriva sempre da una buona prepa- razione, la prima cosa è saper fare una cambusa intelligente e con lo stesso metodo saperla stivare; il cibo a bordo è fonte di piacere e condivisione.

Organizzare dei turni, nelle diverse attività, crea un processo naturale che definiamo ritmo che, una volta acquisito permette all’equipaggio di non annoiarsi mai e, soprattutto, di essere reattivo a qualsiasi evento. Pianificare una navigazione teorica al tavolo è il primo passo che consente di avere coscienza di chi siamo e di cosa faremo. Procurare delle carte sinottiche a 72 ore ci consentirà di conoscere l’evoluzione di un evento meteorologico e ci permetterà di fare delle scelte fin da subito. Dopo, non resterà che applicare la teoria alla pratica. Supportati da semplici strumenti come il baro   metro e i vostri occhi, vi accorgerete se ciò che è stato teorizzato avrà un riscontro pratico.

Avremo quattro appuntamenti in Mediterraneo con la Vela d’Altura, dove sarà possibile apprendere molti insegnamenti tecnici e pratici. Ognuno di questi sarà indirizzato a: condurre una barca a vela in sicurezza, preparare l’assetto per le diverse condizioni meteo, cambio e utilizzo di ogni singola vela, meteorologia applicata, navigazione stimata e carteggio, organizzazione della cambusa, conoscenza dei sistemi di sicurezza, uso dei sistemi di comunicazione in trasmissione e ricezione, pro- cedure teoriche di un recupero, come utilizzare una zattera di salvataggio e in ultimo, ma non per importanza, come creare un gruppo che si sostiene e si diverte.